Il più grande fallimento nell’ampliamento aziendale?
La mala gestione del capitale umano.
Quello che fa fatturato.
Quello che un tempo chiamavano: “ti ho sempre dato da mangiare”.
È trasformare le persone giuste in quelle sbagliate.
Dopo oltre trent’anni nel settore, l’ho imparato:
l’80% dei problemi di performance non è della persona.
È della deformazione organizzativa.
Prendi un talento brillante.
Curioso. Pieno di iniziative.
Supera tutti i colloqui.
È quella giusta.
Sei mesi dopo?
È l’ombra di se stessa.
Cosa è successo?
- Ogni idea soffocata da un “da noi si è sempre fatto così”
- Ogni entusiasmo spento da riunioni inutili
- Ogni diversità limata per adattarsi alla cultura aziendale
Lo chiamiamo onboarding.
Io lo chiamo:
lanciare la propria auto contro una montagna di cemento armato.
E poi ci lamentiamo: “Non era adatta.”
La verità?
Non era lei il problema.
Era il sistema.
Era la proprietà.
Quello che ancora chiamano il padrone.
Un sistema che vuole cloni del sì, non persone.
Che predica diversità e inclusione, ma pratica omologazione spietata.
Volete trattenere i talenti?
Smettete di assumere persone diverse per poi pretendere che diventino uguali.
Smettete di proteggere l’incapace.